Tuesday, February 27, 2007

Uno scandalo al sole



Ed è stato esattamente come tutti pensavano. Il grande maestro che ci ha allevato con i suoi film taglienti ed acuti, ha vinto finalmente l'Oscar. L'unico problema è che è stato premiato con il suo, a mio avviso, peggior film, quello più stereotipato, scontato, forzato ed anche "copiato". Come già abbiamo avuto modo di dire nel nostro articolo Scorsese: un affare infernale, il maestro italo-americano non si è sforzato molto a pensare una storia, perchè l'ha copiata (e male) dal "vicinissimo" Oriente, pensando bene di trasporre il perfetto (a suo modo) film di Lau e Mak del "lontano" 2002 in una storia perfettamente americana. Non riuscendoci in modo soddisfacente ha creato intorno a questo remake un cast di tutto rispetto, ma che, malgrado il grande livello, non è riuscito nell'intento di rendere credibili i personaggi, che sono il "farsetto" di se stessi. Viste queste premesse non si poteva che premiare il maestro con l'Oscar.

Così recita Repubblica: "FINALMENTE, i giurati degli Academy Awards hanno riparato una storica ingiustizia. E, per la prima volta, hanno decretato il trionfo di un autore con la "A" maiuscola come Martin Scorsese: il suo bellissimo, tesissimo, cupissimo e appassionante The Departed sbaraglia i concorrenti - in particolare, il Clint Eastwood di Lettere da Iwo Jima e l'Alejandro Gonzalez Inarritu di Babel - e si porta a casa le statuette per il miglior film e la migliore regia".

Che dire! Non riuscire ad azzeccare nemmeno un aggettivo da attribuire ad un film non è poi così grave, Claudia Morgoglione non ce ne vorrà per questo, del resto de gustibus... Ma la cosa più grave a mio avviso è proprio la mancanza di oggettività nel giudicare un premio che non è altro che il risarcimento, e niente altro, ad un regista grande, grandissimo, che ha subito nella sua carriera tanti, forse troppi, torti. Non si è premiato The Departed di Scorsese, ma la carriera di Scorsese, allora perchè dargli un premio che forse meritava Eastwood o Inarritu? Diamogli un bell'Oscar alla carriera e siamo onesti; ma lo show-business di Hollywood funziona in altro modo. Non commentiamo nemmeno gli altri Oscar dati a The Departed: miglior sceneggiatura non orginale (ossia, il "copione" più bravo), miglior montaggio, perchè non avrebbe senso sparare su un corpo già esanime dalla nascita.

Teniamoci tutto questo ed andiamo a vedere l'unico film che meritava premi e meriti, cioè Babel del sempre più sorprendente Inarritu

1 comment:

Gabry said...

Ciao Fabrizio
innanzitutto mi complimento, hai creato un blog molto interessante e per nulla scontato.
Scorrendo il mouse, ho letto tutte le recenzioni riportate in questo tuo angolo, e devo dire che tutte si tessono alla perfezione alle trame filosofiche da te impostate.
Tutte molto acute oltre che centrate.
Per quanto riguarda The Departed, concordo totalmente con quanto hai scritto.
Di sicuro le scene, alcune forse un pò troppo forti e sanguinarie,riesco a prendere ed a impressionare, ma sinceramente, se fossi stata un membro della giuria, non l'avrei valutato film da Oscar.
Bel lavoro nell'insieme, ma non da statuetta.
Concordo con te, potevano essere più coerenti e premiare Scorsese con Oscar alla carriere, ma il business è business, anche nell'arte cinematografica governa la legge del dio denaro.
Sempre riguardo alle luci ed ombre di questo film, sono andata a curiosare nelle recinzioni del dopo Oscar e a quanto si dichiara, il film vincitore è stato vietato in Cina. Proprio così,non sarà nelle sale cinematografiche cinesi perchè le autorità lo hanno censurato in quanto comprometterebbe l'immagine della stessa Pechino,coinvolta, come si racconta nel film, nel traffico di sofisticate armi di ultima tecnologia militare.
In più, e mi ricollego al tuo commento "Scorsese: un affare infernale", sembra che sia in progettazione un secondo episodio e probabilmente nel cast ci sarà anche De Niro, e se avrà successo, si darà il via ad un terzo lavoro a conclusione del ciclo, proprio come la versione madre di Hong Kong.
Insomma Scorsese che, ha sempre dato il meglio del suo genio, anche nell'attitudine del copiare vuole fare tutto a regola d'arte (o almeno ci prova, si spera che per le prossime pellicole ci metta un pò più d'impegno e creatività).