Monday, April 24, 2006

"Immagini in movimento". Il Regista di Matrimoni di Bellocchio (di Alessandra Penna)

La trama del film di Bellocchio è solo una traccia: si può tentare di ripercorrerla, ma l'impresa non è essenziale per parlare del film, così come inessenziale è spiegare tutto di quel che accade. Un regista, alle prese con i provini per girare I promessi sposi, annoiato, chiuso, e accusato di qualcosa (forse di atteggiamenti poco ortodossi nei confronti delle aspiranti attrici - ma sarà poi vero, o sarà tutta un'invenzione di falsi amici/collaboratori?), parte alla volta della Sicilia (perché parte? Non si sa, ma non importa saperlo). Qui, stretta amicizia con un fotografo aspirante regista, cede alla lusinga di un principe senza più regno, che gli propone di girare il film del matrimonio/funerale della figlia, Bona, ceduta ad unuomo ricchissimo per salvare quel che resta dei benidi famiglia. Della bella Bona, aspirante Lucia dei Promessi sposi rivisti e corretti, legati alla figura della madre morta, Franco Elica si innamora. Non sappiamo bene come, vediamo solo il suo comportamento trasfigurato, riaffiorare in lui una vitalità persa, complice anche la cornice di una Sicilia lussureggiante, colorata e calda. Bona si sposerà ono? Fuggirà con Elica o no? Saliranno entrambi su un treno o no? Forse sì, forse no, non conta. Questo è un film dove l'immagine si sostituisce alle parole, dove la trama è fatta dalla fotografia, dai volti, dagli scenari naturali, dal muoversi della macchina da presa. Un film che trasfigura la realtà, senza mai deformarla, dove è spesso incerta la distinzione tra quel che accade realmente e quel che è sognato/immaginato. E' un film sul cinema, sul mondo del cinema (ma non si identifichi Bellocchio con il rancoroso Smamma!), ma anche sul senso del fare cinema, sulla straordinaria potenza visionaria e trasfigurante del cinema.

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