Friday, December 26, 2008

Un pranzo senza tempo

L'opera prima di Gianni Di Gregorio, in veste di regista, Pranzo di Ferragosto è una piccola perla da custodire e conservare, un film da rivedere ogni tanto, per provare quelle emozioni frizzanti, che non solo la prima visione suscita. L'unico lavoro di Gianni, il protagonista, è occuparsi a tempo pieno dell'anziana madre, nobile decaduta, barcamenandosi tra le difficoltà della vita che lo portano a "tirare a campare". Ed è proprio questa "situazione esistenziale" a farlo ritrovare in pieno agosto a badare a quattro anziane signore, ognuna con una storia e un modus vivendi diverso, ma ognuna unica nella propria genuina umanità.

Il povero Gianni "lavora", è il caso di dirlo, per far vivere giorni sereni e tranquilli a queste donne, relegate dalla società alla solitudine estiva. Quindi con qualche bicchiero di vino, qualcuno anche di troppo, e qualche stratagemma, decisamente geniale, Gianni riesce a regalare momenti di gioia, sorrisi e riflessioni.

Il film è divertente, emozionante, equilibrato ed assolutamente ben girato e costruito. Non è secondaria la decisione di ambientare il tutto nel periodo più calmo dell'anno, in una Trastevere arsa e deserta, il cui ritmo bene si "sposa" con le quattro signore. Tutto questo si contrappone proprio alla frenesia di tutti i giorni che invade la Roma dei "giovani". Di Gregorio cattura la parte più profonda di ognuno, affidando il ruolo delle anziane signore ad attrici non professioniste e la loro naturalezza permette al film di avvolgersi in un'aura genuina e neorealista.

Nel pressbook del film Di Gregorio, anzi Gianni, dichiara: "Figlio unico di madre vedova, ho dovuto misurarmi per lunghi anni, da solo, (moglie e figlie si erano dileguate per istinto di sopravvivenza), con mia madre, personaggio di soverchiante personalità, circondato dal suo mondo. Pur se provato, ho conosciuto e amato la ricchezza, la vitalità e la potenza dell’universo dei “vecchi”. Ma ho anche visto la loro solitudine e vulnerabilità in un mondo che cammina a passo accelerato senza sapere dove va perché dimentica la sua storia, perde la continuità del tempo, teme la vecchiaia e la morte ignorando che nulla ha valore se non la qualità dei sentimenti. Nell’estate del 2000 realmente l’amministratore del condominio, sapendomi moroso, mi propose di tenere sua madre per le vacanze di ferragosto. In un sussulto di dignità rifiutai, ma da allora mi chiedevo spesso cosa sarebbe potuto succedere se avessi accettato. Questo è il risultato. Per le attrici, dopo aver incontrato delle professioniste, ho scelto delle signore che non avevano mai recitato, prive di vizi formali, in base alla forza della loro personalità. Durante le riprese mi hanno travolto, la storia cambiava in base ai loro umori ma l’apporto, in termini di spontaneità e verità, è stato determinante. Alcune riprese le ho addirittura rubate. L’attore che interpreta l’amministratore, Alfonso Santagata, è un grande attore di teatro. Gli altri, il dottore e l’amico di Trastevere sono realmente miei amici d’infanzia. In quanto a me, ho interpretato il ruolo protagonista perché in fase di preparazione, mentre spiegavo all’equipe che occorreva trovare un uomo di mezz’età, più o meno alcolizzato, che aveva vissuto per anni con la madre, tutti i visi si sono rivolti molto seriamente verso di me".

Grazie Gianni.

2 comments:

dancerjude said...

La scena che mi è rimasta impressa, è quella in cui il protagonista e il suo amico "il vichingo" si gustavano una bevanda (del vino mi pare) vicino alla botte dell'emporio. Un film a basso costo molto interessante. Carino il finale.

Unknown said...

Ho visto il Film mi è piaciuto anche se le signore la fanno da padrone sopratutto quando comprano un altra giornata con la forza dei soldi :)